Ogni mattina, affacciandomi alla finestra, ammiravo gli alberi specialmente nella stagione autunnale, quando perdono le foglie e il vento le trasporta via.
Capitò, che un giorno nel percorrere quel sentiero tortuoso che circondava la mia casa, notai qualcosa che attirò la mia attenzione, si muoveva tra gli alberi che sembravano chiamarmi.
Passeggiai a lungo tra gli sterpi e le foglie secche che coprivano gran parte del sentiero mentre lo scricchiolio dei passi erano voci nel silenzio, assaporavo così quell’aria densa di profumo.
Tutto sembrava magico.
Avevo l’impressione che la natura volesse accogliermi, così continuai a passeggiare con l’incanto di quel meraviglioso panorama che si affacciava ai miei occhi.
Ad un tratto, mi avvicinai ad un albero dal tronco secolare, che padroneggiava tra gli altri, ebbi una netta sensazione; una specie di richiamo che proveniva da esso.
Ero sicura di quello che mi stava succedendo, ma la mia razionalità mi impediva di prendere sul serio la situazione.
Mi guardai intorno e decisi di fare quello che per qualsiasi altra persona sarebbe stata una pazzia: volevo abbracciare l’albero.
Mi sembrava un invito a cui non riuscivo a sottrarmi.
Mi avvicinai piano, notai i suoi lunghi rami che mi incoraggiavano a quell’abbraccio, non ci pensai due volte perché strinsi il suo tronco ed ebbi l’impressione di abbracciare un essere umano.
La sua corteccia ruvida toccava non solo la pelle ma mi giungeva al cuore, forse era il modo di comunicare ed io ero la sua occasione.
Fu così che i miei pensieri si espansero fino a coinvolgere la natura tutta.
Ecco io facevo parte di essa ed era questo il messaggio che l’albero mi stava trasferendo.
La natura non può prescindere dal sentimento anche se lo riteniamo umano e quindi è bello scoprirlo nel creato come vettore di amore universale.
Che questo mio messaggio sia da monito per il genere umano che non deve considerare la natura come punto di sfruttamento, come conquista, ma semplicemente occasione di rispetto e ogni essere vivente è un ospite.