Laura, è una donna originaria della Calabria ma da anni vive a Firenze, dove lavora come infermiera. Lei un giorno s’innamora perdutamente di un prete e con lui vive un amore nascosto da tutto e da tutti.
L’amore si divide in due, strade parallele l’amore dell’uomo e l’amore per Dio. La logica non ammette errori. Tuttavia non si comanda ad un cuore innamorato, e può succedere che due anime, si ritrovino inaspettatamente legate l’una all’altra, nonostante non l’abbiano cercato né voluto.
Laura un giorno sta male, percepisce il bisogno di confidarsi con qualcuno e raccontare del suo amore proibito, trova in Paola l’amica perfetta, con lei Laura ha condiviso momenti difficili della sua esistenza e Paola è stata di grande supporto morale ai suoi bisogni psichici negli anni passati.
L'amicizia è un valore estremamente importante nella vita di una persona, Laura lo sà bene, ha sperimentato più volte un rapporto di piena fiducia, sincero e con pieno rispetto reciproco con l’amica.
Mentre era intenta nel suo lavoro, approfittando di un momento di pausa cominciò a parlare della sua avventura:
-“Ero molto legata a mio padre, la mia vita è cambiata dopo la sua morte, la mia famiglia si è destabilizzata.
Non frequentavo molto la parrocchia. Ero credente, ho ricevuto un’educazione cattolica, ma non sono mai stata praticante.
Come la maggior parte delle ragazze, preferivo uscire con le amiche piuttosto che andare in parrocchia ad annoiarmi, e la domenica restavo a dormire anzichè
andare in chiesa a pregare. Ci andavo lo stretto indispensabile. Poi però, dopo la morte di mio padre è cambiato qualcosa. Non ero più la ragazza di un tempo, non mi andava più di uscire, di andare a ballare, volevo stare sola e ho riscoperto la preghiera”.
Paola, in silenzio incapace di commentare, era lì immobile e ascoltava.
Laura, era concitata come se si voleva liberare da qualcosa o qualcuno, paragonava il suo parlare logorroico al vomito che una volta uscito dalle viscere ti fa stare meglio, l’amica Paola in quel momento rappresentava una valvola di sfogo umana.
Continuò il discorso senza interrompersi così come lo aveva iniziato.
A quel punto della mia vita, ho iniziato a frequentare la parrocchia, e lì ho incontrato Antonino, avevo assoluto bisogno di far uscire quel dolore che mi stava logorando. Non mi aspettavo consigli, desideravo solo aprirmi, liberarmi del dolore che provavo.
Lui era lì, come se mi aspettasse da sempre, e che io arrivassi, ci siamo seduti, gli ho parlato a lungo.
Mi ha colpito il fatto che mi ha ascoltata, perché non è facile trovare qualcuno che ti ascolti come ha fatto lui .
Ci vedevamo dopo la messa, sentivo nascere in me qualcosa, ero consapevole che provare un sentimento per un prete non era l’ideale né era nei miei piani, anzi…ma è in quei nostri incontri, in cui io parlavo e lui paziente si è caricato del mio dolore mi ascoltava mi sentivo compresa, accolta, capita.
Dopo aver attraversato un momento di profondo trambusto interiore, vissuto da parte di entrambi, le nostre vite adesso proseguono non alla luce del sole ma nell’ombra della verità e di quanti sacrifici richieda questa scelta d’amore.