domenica 31 dicembre 2023

La forza del pensiero

In una notte serena alzai lo sguardo al manto stellato e fissai una stella. Sembrava che volesse nascondersi. La sua luce variava in intensità. Forse era l’occhiolino dell’universo. 

La mia immaginazione prese fuoco.

Mi trasferii su quella stella lontana.

Potevo farlo grazie alla forza del mio pensiero. 

Non esiste nulla nel nostro mondo capace di movere la presenza con il pensiero. 

Viaggiando con la mente si possono attraversare epoche o immaginarsi un futuro come meglio si crede.

In questo si ritrova la straordinarietà dell’essere umano.

É incredibile come alcune persone usino facoltà così sorprendenti per annullarsi o spegnersi in attività aride.

Il sentimento è fuoco.

La curiosità è stimolatrice.

La passione è tempesta nell’anima.

La gioia illumina.

Diamo spazio alla dimensione umana e la vita forse non si allungherà, ma certamente si espanderà.

Quando arriveremo al tramonto 

Non avremo nessun rammarico … soltanto l’ impertinente curiosità di sapere finalmente cosa c’è dopo.

sabato 30 dicembre 2023

Ritorno a una nuova vita

Quel giorno ero depressa, tornavo dal lavoro ma non avevo nessuna ansia, nessuna aspettativa.

Ormai, la mia vita era diventata vuota, andavo avanti per inerzia e abitudine.

Ero stanca di vivere senza nessun obiettivo.

Percorrevo la solita strada con la mia macchina.

Su un lungo tratto in discesa, davanti mi precedeva lentamente un camion articolato, mi ero stancata a stargli dietro, era buio e la strada era trafficata,  avevo paura nel effettuare il sorpasso.

Ad un tratto, non ci pensai più e mi avventurai in un sorpasso pericoloso.

Fu un attimo e lo scontro frontale con una macchina che procedeva nel senso opposto, fu inevitabile.

Nell’impatto non sentii nulla.

Mi ritrovai fuori dal mio corpo ad osservare il caos che ci fu dopo, macchine accartocciate, corpi di persone mutilati e sangue  ovunque. Urla, sirene e luci blu riempivano la schiena.

Portarono il mio corpo in ospedale, dicevano che il cuore batteva ancora.

Allora i medici si affannavano a rianimarmi.

Io non volevo rientrare in quel corpo.

Improvvisamente, una voce dolce mi disse che dovevo.

Non riuscii ad oppormi.

Dopo qualche giorno mi svegliai.

Mia figlia era accanto che piangeva di gioia.

“Mamma, ti sei svegliata! 

Sia ringraziato il Signore.”

Mi resi conto che avevo qualcuno che mi amava … qualcuno che mi desse motivo per continuare a respirare.

Morale: A volte il figli danno per scontato di amare i propri genitori e non si preoccupano di dimostrarlo. Però, quando sanno che stanno male o li stanno per perdere pensano di rimediare riversando tutte le loro attenzioni … quelle che ti hanno fatto mancare fino a quel momento.

venerdì 29 dicembre 2023

Un Amore proibito

Laura, è una donna originaria della Calabria ma da anni vive a Firenze, dove lavora come infermiera. Lei un giorno s’innamora perdutamente di un prete e con lui vive un amore nascosto da tutto e da tutti.

L’amore si divide in due, strade parallele l’amore dell’uomo e l’amore per Dio. La logica non ammette errori. Tuttavia  non si comanda ad un cuore innamorato, e può succedere che due anime, si ritrovino inaspettatamente legate l’una all’altra, nonostante non l’abbiano cercato né voluto. 


Laura un giorno sta male, percepisce il bisogno di confidarsi con qualcuno e raccontare del suo amore proibito, trova in Paola l’amica perfetta, con lei Laura ha condiviso momenti difficili della sua esistenza e Paola è stata di grande supporto morale ai  suoi bisogni psichici negli anni passati.


L'amicizia è un valore estremamente importante nella vita di una persona, Laura lo sà bene, ha sperimentato più volte un rapporto di piena fiducia, sincero e con pieno rispetto reciproco con l’amica.


Mentre era intenta nel suo lavoro, approfittando di un momento di pausa cominciò a parlare della sua avventura:


-“Ero molto legata a mio padre, la mia vita è cambiata dopo la sua morte, la mia famiglia si è destabilizzata.


Non frequentavo molto la parrocchia. Ero credente, ho ricevuto un’educazione cattolica, ma non sono mai stata praticante.

Come la maggior parte delle ragazze, preferivo uscire con le amiche piuttosto che andare in parrocchia ad annoiarmi, e la domenica restavo a dormire anzichè 

andare in chiesa a pregare. Ci andavo lo stretto indispensabile. Poi però, dopo la morte di mio padre è cambiato qualcosa. Non ero più la ragazza di un tempo, non mi andava più di uscire, di andare a ballare, volevo stare sola e ho riscoperto la preghiera”.


Paola, in silenzio incapace di commentare, era lì immobile e ascoltava.


Laura, era concitata come se si voleva liberare da qualcosa o qualcuno, paragonava il suo parlare logorroico al vomito che una volta uscito dalle viscere ti fa stare meglio, l’amica Paola in quel momento rappresentava una valvola di sfogo umana.


Continuò il discorso senza interrompersi così come lo aveva iniziato.


A quel punto della mia vita, ho iniziato a frequentare la parrocchia, e lì ho incontrato Antonino, avevo assoluto bisogno di far uscire quel dolore che mi stava logorando. Non mi aspettavo consigli, desideravo solo aprirmi, liberarmi del dolore che provavo. 

Lui era lì, come se mi aspettasse da sempre, e che io arrivassi, ci siamo seduti, gli ho parlato a lungo.


Mi ha colpito il fatto che mi ha ascoltata, perché non è facile trovare qualcuno che ti ascolti come ha fatto lui .


Ci vedevamo dopo la messa, sentivo nascere in me qualcosa, ero consapevole che provare un sentimento per un prete non era l’ideale né era nei miei piani, anzi…ma è in quei nostri incontri, in cui io parlavo e lui paziente si è caricato del mio dolore mi ascoltava mi sentivo compresa, accolta, capita.


Dopo aver attraversato un momento di profondo trambusto interiore, vissuto da parte di entrambi, le nostre vite adesso proseguono non alla luce del sole ma nell’ombra della verità e di quanti sacrifici richieda questa scelta d’amore.

giovedì 28 dicembre 2023

Il miracolo della fede

 Marta era molto triste Conduceva una vita senza nessuna speranza di vederla cambiata in meglio.

Era convinta che Dio l’avesse dimenticata.

Aveva poche amiche e per giunta diffidava di loro.

Amava seguire le messe domenicali dove respirava un po’ di celeste serenità.

Un domenica si fermò a parlare con il sacerdote. Approfittò per porgli qualche domanda:

“Padre, Gesù ha veramente fatto i miracoli?”

Il sacerdote, un pò sorpreso dal tipo di domanda, rispose:

“Certamente! Era il suo modo per convincere gli scettici a credere in Dio.”

Marta incalzò con la seconda domanda:”Se Gesù ha usato i miracoli vuol dire che sono possibili anche oggi. É così?”

“I miracoli non sono strumenti ad uso e consumo degli uomini. Sono espressioni della grazia di Dio!” rispose il prete.

“Non capisco perché Dio è avaro di miracoli… visto che ne abbiamo tanto bisogno.”

“Non pensare a Dio come un amministratore dei guai degli uomini. Egli compie i miracoli quando la fede in lui è genuina e per amore non può sottrarsi a intercedere.” chiarì il sacerdote.

“Credo che chi si dichiari cristiano abbia fede in lui … eppure i miracoli sono rarissimi!” obiettò Marta.

“Affermare di aver fede é facile, ma sentirla con il proprio cuore è difficile.

Vedi, cara Marta, molta gente pensa di avere Dio al proprio servizio. Crede che basti chiedere per ottenere.

Il miracolo succede quando nella tua anima scoppia una rivoluzione… quando tu diventi una persona nuova.

Assisti a un cambiamento totale del modo di essere in vita. I tuo occhi vedono particolari da sempre sorvolati.

Guardi l’altro essere umano come estensione del tuo.

Soltanto in quei momenti il

miracolo si compie… perché è indotto da te e benedetto da Dio.”

Marta si stupì:

“Vuoi dirmi che sono io stessa a impedire che i miracoli accadano?”

“In un certo senso direi di sì!

Quando si dice che bisogna aver fede si intende che il tuo stato d’animo deve essere completamente rivolto all’amore di cui Dio è l’espressione più alta.

Impara a credere in te stessa e a vivere in amore così ogni giorno assisterai ad un miracolo.”

Ascoltando le parole del sacerdote, Marta si perse nella dolcezza dei pensieri.

Immaginava la bellezza di avere Dio nel cuore.

Quel suo incanto fu anche l’esperienza del suo primo miracolo ricevuto.”

mercoledì 27 dicembre 2023

Il dilemma di Angelica

Angelica era una ragazza che credeva in Dio ma poco in se stessa.

Aveva avuto troppe delusioni per credere nell’amore. 

Alla fine ripose fiducia e interesse nelle cose e nel denaro.

Conobbe Paolo e subito si sposò. Era ricco e questo bastava per decidere di vivere con lui.

Ben presto sentì che le mancava qualcosa … non sapeva cosa.

Dopo pochi anni divorziò.

Incontrò Francesco. 

Pensava che fosse l’uomo giusto … ma scoprì che di giusto c’era poco!

Rimase sola.

Angelica cercava risposte al suo essere.

Una notte sognò un angelo che le parlava, lei gli chiese:

“Perché sono così sfortunata? che cosa ho fatto per meritarmi questa infelicità?”

L’angelo rispose:

“Angelica, credi in Dio?”

“Si, mio angelo, con tutto il cuore!”

“Se credi vuol dire che ti rivolgi a lui senza nessun dubbio, sapendo che ti ama.” continuò l’angelo “Angelica devi credere nell’amore come un tuo modo di essere.”

“Non capisco?” rispose Angelica.

“Quando si ama … non si chiede nulla. Si assumono i modi gentili, si crea un clima di solidarietà e di tenerezza … naturalmente. 

Così si apre la magia di apprezzare ed essere apprezzati… si vive la gioia di un sorriso.

Se aspetti di riceve dal tuo uomo senza che il tuo essere sia pronto … non succederà mai nulla.

Saprai amare se sei tu a compiere il primo passo. Amare è attività, iniziativa, decisionismo della propria anima a disporsi per il bene e la gioia.

Ti sei guardata per troppo tempo allo specchio e hai visto soltanto l’esterno delle persone perché hai chiuso il tuo cuore, attendevi la carrozza e infine hai portato in disuso la cordialità del tuo essere.

Sei diventata rude, triste … ti sei allontanata dal sentiero che ti porta verso l’amore.

Prova a cambiare te stessa e vedrai che cambiarai il mondo che ti gira intorno.”

Angelica si svegliò.

Sentiva un’ansia confusa con la gioia.

Si disse:”Ho bisogno di credere in qualcuno altrimenti vivrò in me stessa logorata dall’egoismo e non avrò la serenità di cui ho tanto bisogno.”

martedì 26 dicembre 2023

I veri valori umani si riconosco molto tardi


Alberto era un adolescente esuberante, non gli piaceva stare in famiglia, a suo dire sua madre era troppo severa e il suo babbo un brontolone per non parlare di sua sorella Sara che lui detestava perché piccola e noiosa. 

A loro preferiva la compagnia dei suoi amici con i quali riusciva a trovare i suoi interessi.

Nel piccolo paesino dove viveva Alberto, i cittadini usano andare per le strade a guardare le vetrine, a parlare di sport o a incontrare gente.


Mancava paco a Natale e il paese era illuminato a festa.

Si vedevano bambini ovunque, le scuole erano chiuse per le festività.


Il ragazzo sostava sui gradini di una vecchia abitazione quando gli si avvicinò un anziano signore che stupito di vederlo solo, gli sedette accanto e cominciarono a parlare:

-“ cosa ci fai tutto solo. ragazzo?”

-“Aspetto i miei amici rispose Alberto con il sorriso stampato sulle labbra “.


“Mah! Che strano…

Non ti piace stare con la tua famiglia il giorno di Natale” ribadì l’anziano signore.


“No… no.. io adoro stare con i miei amici, mi piace la loro allegria e poi cosa me ne faccio di due genitori petulanti e di una sorella rompiscatole”.


L’anziano signore, ascoltò in silenzio quello che Alberto diceva, poi con tono pacato e sguardo triste gli rispose:


-“Sai quando ti mancherà il Natale?


Quando ti accorgerai che riuscire a riunire tante persone speciali, sotto lo stesso tetto é un piccolo miracolo difficile da compiere.

Un tempo sognato che quasi mai si avvera. Esserci tutti. ricordatelo sempre, è una fortuna che capita poche volte nella vita.

Questa occasione andrebbe celebrata invece che schernita.


Sai quando ti mancherà il Natale?


Quando stupidamente

penserai di non avere più l’età giusta

per emozionarti.

Quando ti mancheranno come l’aria

tutti quei profumi

quelle risate

quella semplicità

quelle scene a volte strane 

delle persone anziane e dei parenti strambi 

che un giorno potevi abbracciare

e invece hai lasciato fuggire via.

Non sono le luci

non sono gli addobbi

non sono i regali

sono le persone, a fare il Natale.

E se oggi hai ancora il tuo Natale

da stringerti e da regalarti

sappi di essere una persona fortunata.

Anche se i problemi, le paure

le ansie e le difficoltà

sembrano darsi tutte quante appuntamento

quando cerchi di pensare

per una volta ad essere felice.

Proprio per questo ti dico: respira, respira forte.

Perché ciò che sentirai passarti nelle ossa

è una magia di quelle

che svaniscono in un attimo

e poi, credimi

si rimpiangono per sempre.”

lunedì 25 dicembre 2023

Quando non c’è Amore



Il postino suonò un paio di volte. Mancavano pochi giorni a Natale. 
Aveva in mano un pacco avvolto in carta rossa legato con nastri dorati e una lettera.

-“Avanti”, disse una voce dall'interno.


Il postino entrò. 


Era una casa malridotta: si trovò in una stanza piena di polvere. Seduto su una poltrona c'era Luigi un vecchio signore dall’aria triste.

-“Guardi che bel pacco le ho portato, c’è anche una lettera per lei” disse allegramente il postino. 


-“Grazie. Lo metta pure giù”, disse Luigi con voce flebile.

Il postino rimase perplesso con il grosso pacco in mano. Intuiva che all’interno del pacco c’erano cose buone e Luigi, non aveva certo l'aria di festeggiare. Allora, perché era così triste?


-“Ma, signore, non dovrebbe fare un po' di festa a questo magnifico regalo?”.

-“Non posso...e mentre asciugava frettolosamente una lacrima con la mano,
Luigi preso dallo sconforto, cominciò a raccontare: 

-“ Sono vedovo da anni, e mio 
figlio Carlo, dopo che si è sposato è andato a vivere nella città vicina ed è diventato un uomo molto ricco.
Ogni anno, mi manda un pacco per Natale con un biglietto: “Mai un augurio personale, una visita, un invito”.

Venga a vedere, le mostro una cosa aggiunse Luigi che si alzò dalla poltrona in cui era  seduto 
 Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino, Luigi aprì la porta.

-“Oh! fece il postino meravigliato “


Lo sgabuzzino era pieno di regali natalizi. 

Erano tutti quelli dei Natali precedenti, con la loro preziosa carta rossa e i nastri luccicanti.


-“Ma non li ha neanche aperti!”.


-No…disse prontamente Luigi. “Non c'è amore dentro”

domenica 24 dicembre 2023

Come essere intelligenti

Ritornando da scuola un bimbo chiese a sua madre :
“Mamma, io sono intelligente?”

La mamma sorrise e disse:

“Perché mi domandi questo?”

Il bimbo rispose:”La maestra ha detto che dobbiamo imparare ad essere intelligenti, ma io non so come si fa!”

“Bene! Ti faccio una domanda così saprai da te stesso se sei intelligente.”

il bambino andò in ansia: “Però non farla difficile!”

“Ti chiedo quanto fa tre per due?”

Il bimbo rise e poi rispose:

“Mamma è troppo facile! Non serve tanta intelligenza per dire che il risultato è sei!”

“Ecco ora sai che essere intelligenti non significa saper fare conti e rispondere velocemente … per fare questo serve soltanto a imparare la tabellina e allenarsi per rispondere in fretta. Non è intelligente chi fa cose complicate … perché magari le fa perché è diventato esperto.”

“Allora, dimmi tu che cosa è l’intelligenza!” disse il bambino.

“Tesoro, é intelligente chi sa gestire i propri modi di agire, chi sa individuare il miglior  sistema per star bene con se stessi e con gli altri, chi sa rendere migliore la propria e altrui vita.

Per questo motivo la tua maestra ti ha detto che bisogna imparare ad essere intelligenti.”

Il bimbo pose un’altra domanda:

“In che modo posso imparare ad essere intelligente?”

“Prima di tutto occorre far bene a scuola così impari a disciplinare i pensieri. Dopo devi metterci del cuore in ciò che fai e vedrai che  ottieni risultati grandiosi. Tutti ti stimeranno poiché sarai naturalmente intelligente.”

Il bambino, un po’ diffidente, replicò:

Sei sicura che la mia maestra abbia voluto dirmi tutte queste cose?”

“Certamente! Per Offrirsi il meglio senza togliere nulla agli altri serve tantissima intelligenza. 

Capisci ora perché vai a scuola?

Sudiando, Imparai tante cose che ti aiuteranno a pensare nel miglior modo possibile. Se vuoi sentire una parola difficile, ti direi che studiando si diventa critici e ci si libera della superficialità germe di stupidità.”

Il bimbo cercò l’abbraccio della mamma per dirle:

“Mamma, lo sai che mi piace andare a scuola?”

“Lo vedi … stai sulla buona strada per diventare un intelligentone!”

Entrambi risero.

sabato 23 dicembre 2023

Perché la gente è cattiva

Andrea era deluso. Uscì di casa e andò al bar. Un buon caffè lo avrebbe tirato su.

Entrando nel bar vide il suo amico Franco seduto da solo mentre si godeva la solita birra.

“Franco, niente lavoro, oggi?”

“Per fortuna arriva il giorno di riposo! 

Siediti, oggi offro io! Come va il tuo lavoro?” domandò l’amico.

Andrea colse la palla al balzo per parlare della sua vicenda in azienda:

“Franco, purtroppo c’è sempre qualcuno che ti rema contro.”

“Cosa è successo?” 

“I soliti colleghi invidiosi che usano le falsità per mettere in cattiva luce chi lavora con coscienza.

Franco, secondo te perché la gente è cattiva?” Andrea cercava una spiegazione per dar pace ai suoi pensieri.

Franco capì che l’amico era giù di morale e tentò di distrarlo:

“Andrea, ogni persona quando è sola con sé stessa non è cattiva … lo diventa nel momento in cui è chiamata a combattere per affermarsi e si rende conto che non ha la forza per imporsi.

I cattivi in realtà sono anime deboli, ma soprattutto anime sole. Usano l’arroganza e a volte la forza perché non possono fare altrimenti … devono nascondere la sofferenza interiore che le attanaglia.”

Andrea restò titubante prima di dare seguito al discorso di Franco. Dopo un riflessione disse:

“Mi vuoi far capire che con i cattivi bisogna essere tolleranti?”

“Direi che sarebbe opportuno stare al loro gioco cercando di non esacerbare i conflitti e attendere che le nuvole si diradino per lasciar passare un po’ di luce solare.”

“Non è semplice, Franco.” borbottò Andrea.

“Se fosse semplice non ci sarebbero cattivi in giro!”

Franco rise e trascinò nel sorriso anche il suo amico.

Nel frattempo giunse il caffè che ad Andrea fece dimenticare la delusione.

Riflessione: La delusione scompare quando hai modo di parlarne con un amico. Quando sei triste ti trovi in una bolla che ti isola dal mondo … quello che devi fare è farla scoppiare.

venerdì 22 dicembre 2023

Una famiglia per Luca

 
Andrea e Giulia erano fidanzati da diversi anni aspettavano che ci fosse più stabilità economica per acquistare una casa dove abitare e coronare il loro sogno d’amore.

Lui era entrato da poco in banca e lei era un’insegnante delle elementari. Quando si presentarono le condizioni giuste che da tanto tempo avevano inseguito i due fidanzati  si unirono in matrimonio.


Per l’occasione, fu organizzata la cerimonia dove non mancarono parenti e amici a rendere unica e speciale la festa. I due giovani iniziarono la loro vita matrimoniale. Entrambi, desideravano ardentemente avere subito un figlio. Andrea aveva perso suo padre quando era ancora piccolo e voleva colmare questa mancanza con l’arrivo di un bambino.


Trascorsero alcuni anni, il figlio non arriverà, Andrea e Giulia non si arresero consultarono diversi centri specializzati per la fecondazione, ma anche lì ci fu il fallimento. Nonostante le tante delusioni avute dalla mancanza del figlio, i coniugi mantennero la serenità e si rassegnano ad una vita solitaria.


Giulia era una donna premurosa, amava  suo marito voleva potergli strappare ogni tanto almeno un sorriso. Cosa che negli ultimi anni Andrea aveva perso, perché preso dal troppo lavoro e quando tornava a casa era sempre stanco e malinconico.


Un giorno parlandogli gli suggerì di adottare un bambino. Entrambi economicamente vivevano discretamente e non ci sarebbe stato nessun problema che avrebbe ostacolato il proposito.


Una sera in cui vide il marito un po’ meno triste del solito, disse: 

“Caro, cosa ne pensi se adottassimo un bambino?”


Andrea, sentì il cuore in gola ma non voleva mostrarlo a sua moglie. 

Forzando un sorriso, rispose: “Non posso oppormi a questa volontà, ma questa è una decisione che dovremmo prendere in due e non soltanto perché sia frutto di un mio desiderio. D’altronde avremmo una compagnia, sapremmo a chi rivolgere tutto il nostro amore. E poi …  (ci fu una pausa) 

Andrea si commosse e disse: “Hai ragione cara. Sarò felice anch’io di misurarmi come papà.”


“Sono contenta che tu sia convinto dell’opportunità di questa nuova avventura. 

Un bimbo in casa ci porterà tanta allegria e gioia e noi come genitori gli daremo oltre l’amore, l’opportunità di avere una vera famiglia”. In seguito a questo discorso si rivolsero agli enti competenti e iniziarono le pratiche burocratiche per l’adozione.


Il grande giorno giunse, Luca un bimbo di tre anni, faceva parte integrante della piccola famigliola. 


Andrea e Giulia festeggiarono l’evento con i parenti, Luca  fu al centro delle attenzioni di tutti. Con il tempo Andrea, tornò sereno… amava il suo piccolo Luca, che crescendo, si rivelò una bambino affettuoso. 

L’amore che Andrea e Giulia riuscivano ad inculcare al figlio non fu esclusivo , gli era stato insegnato che amare era per tutti. I due genitori invecchiarono con la luce dell’amore che avevano trasmesso al figlio.