Biografia di Don Tonino Vescovo

Antonio Bello, meglio conosciuto come don Tonino nacque ad Alessano il 18 marzo 1935 è stato un vescovo cattolico  italiano.

Figlio di una famiglia del Salento, trascorse l'infanzia in Alessano, un paese prevalentemente a economia agricola. Assistette alla morte dei fratellastri e del padre.

Dopo gli studi presso i seminari di Ugento e di Molfetta, don Tonino venne ordinato presbitero 

Due anni dopo conseguì la licenza in Sacra Teologia presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale a Venegono Inferiore e nel 1965 discusse presso la Pontificia Università Lateranense la tesi dottorale intitolata I congressi eucaristici e i loro significati teologici e pastorali.

Nel frattempo, gli era stata affidata la formazione dei giovani presso il seminario diocesano di Ugento, del quale fu per 22 anni vice-rettore.

Nel 1978 il vescovo Michele Mincuzzi lo nominò amministratore della parrocchia del Sacro Cuore di Ugento, e l'anno successivo parroco della Chiesa Matrice di Tricase.

 Qui avrebbe mostrato una particolare attenzione nei confronti degli indigenti, sia con l'istituzione della Caritas sia con la promozione di un osservatorio delle povertà.

Il 10 agosto 1982 fu nominato vescovo delle diocesi di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi e, il 30 settembre dello stesso anno, vescovo della diocesi di Ruvo.

Sin dagli esordi, il ministero episcopale fu caratterizzato dalla rinuncia a quelli che considerava segni di potere (per questa ragione si faceva chiamare semplicemente don Tonino) e da una costante attenzione agli ultimi: promosse la costituzione di gruppi Caritas in tutte le parrocchie della diocesi, fondò una comunità per la cura delle tossicodipendenze, lasciò sempre aperti gli uffici dell'episcopio per chiunque volesse parlargli e spesso anche per i bisognosi che chiedevano di passarvi la notte. 

Fu terziario francescano.

A seguito dell'unificazione delle diocesi di Molfetta,   GiovinazzoTerlizzi e Ruvo, disposta dalla Congregazione per i Vescovi il 30 settembre 1986, viene nominato primo vescovo della nuova circoscrizione ecclesiastica pugliese.

Tra il 1990 e il 1992 ha scritto alcuni articoli sul quotidiano

 il manifesto

Benché già operato di tumore allo stomaco, il 7 dicembre 1992 partì insieme a circa cinquecento volontari da Ancona verso la costa dalmata dalla quale iniziò una marcia a piedi che lo avrebbe condotto dentro la città di Sarajevo, da diversi mesi sotto assedio serbo a causa della guerra civile. L'arrivo nella città assediata, tenuta sotto tiro da cecchini serbi che potevano rappresentare un pericolo per i manifestanti, fu caratterizzato da maltempo e nebbia. Don Tonino parlò di "nebbia della Madonna" (celebrata, appunto, in data 8 dicembre).

Morì a Molfetta il 20 aprile 1993; le sue spoglie si trovano nel cimitero di Alessano, sua città natale.

Il 27 novembre 2007 la Congregazione delle cause dei santi ne ha avviato il processo di beatificazione. Il 30 aprile 2010 si è tenuta la prima seduta pubblica nella cattedrale di Molfetta alla presenza di autorità religiose e civili.

Il 20 aprile 2018 nel giorno del suo 25º anniversario di morte, papa Francesco si è recato alla sua tomba per poi celebrare a Molfetta una messa.

Il 25 novembre 2021 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche; è diventato così venerabile.

L'8 dicembre 2022, in occasione del 65º anniversario dell'ordinazione sacerdotale di Antonio Bello e dell'ormai prossimo 30º anniversario della morte, il vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi Domenico Cornacchia ha proclamato l'inizio dell'anno dedicato a don Tonino Bello.

Nessun commento:

Posta un commento