La vita è un lungo racconto che si comprende pienamente quando sei sull’ultima pagina.
Quando si è giovani, leggendo il racconto, si sfoglia il libro soffermandosi nella maggior parte dei casi sulle immagini, attratti dai colori e forse ponendo attenzione solo sulle brevi didascalie.
Andando avanti con gli anni, le figure interessano meno, mentre prende interesse la sostanza del racconto, i fatti che accadono. Si diventa sempre più solidali con il protagonista, condividendo le sue iniziative e partecipando alle sue delusioni.
Intanto, se ti sei acculturato, inizia a piacerti la forma di scrittura del racconto, noti i dettagli delle situazioni, noti le incoerenze. Apprezzi la ricchezza vocabolario e lo stile della scrittura.
Nell’età matura, i gusti si raffinano e se il racconto non porta sostanza, smetti di leggere. Allora ti interessa la qualità dei protagonisti, ti accorgi delle finzioni e delle sbavature.
Le persone che prima erano soltanto nomi, ora le vedi come anime; comprendi i loro errori perché rivedi i tuoi.
Ti piacerebbe leggere ad alta voce perché vuoi emozionarti, vuoi sentire le vibrazioni del racconto che ormai stai per finire.
Per ultimo, noti quanto sia stato lungo il racconto e come sia stato letto velocemente. Ti soffermi sul titolo, immagini l’autore e dai un valore al libro in base a cosa ti ha lasciato nell’anima.
Se il racconto è stato piacevole, avventuroso, emozionante, ti rendi conto come tu sia stato fortunato a leggerlo.
Nella vita, la cosa più triste non è essere sfortunati del tutto, ma arrivare così vicini alla felicità ma non poterla raggiungere
RispondiEliminaBella la vita se si vive ogni giorno accettando pro e contro accontentandosi di quello che si ha ringrazio Dio ogni giorno per avere la possibilità di viverla dignitosamente . ❤️
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