Oggi festeggiamo la Santa Pasqua, ma mi chiedo: veramente sentiamo e viviamo la pace che questa festa celebra?
Viviamo in un mondo dove ci sono guerre atroci, bambini che muoiono di fame per bombe che arrivano da cielo; ci sono mamme disperate che vedono scomparire i propri figli.
Il pianeta è diviso in due: i ricchi da una parte e i figli di nessuno, dall’altra.
Tra i ricchi si parla di civiltà, educazione, cultura e amore, mentre tra i poveri c’è solo tempo per non morire e di raffinare l’arte di arrangiarsi.
Ecco questa è la nostra Pasqua?
Vedo molta ipocrisia, tanto egoismo e nessun pensiero serio sul senso umano di questa ricorrenza.
In questi giorni si sono viste tante processioni che ricordavano la passione di Gesù, ogni anno svolte con molta teatralità e con sempre meno spirito intimo di religiosità.
Queste occasioni sono diventate attrazioni turistiche e modi di incrementare l’economia attraverso il consumismo.
Ieri ho notato un “fratello” che appena terminato il “lavoro” della processione, con gli abiti sacri ancora addosso, sollevava una pila di cartoni pieni di pizza che portava a casa per festeggiare l’evento. Mentre camminava, sbuffava per la stanchezza accumulata.
Dio é amore ma come facciamo ad accoglierlo nei nostri cuori se tutto intorno c’è altro.
Dobbiamo tener spenta la tv per non sentir notizie di bombardamenti e femminicidi; dobbiamo far finta che tutto va bene e dimenticare che qualcuno cammina con un coltello o una pistola in tasca.
Forse per questo motivo un giovane, il giorno dopo del suo 18simo compleanno, fu trovato impiccato nella sua stanza in casa, avendo lasciato scritto su di un foglio:
“Vado via … questo mondo non mi piace più!”
Buona Pasqua